SCIOPERARE PIÙ CONVINTAMENTE CHE PRIMA

LA PRECETTAZIONE DEL MINISTRO DEI TRASPORTI CHE VENENDO IN SOCCORSO ALLE IMPRESE FUORI TEMPO MASSIMO ARBITRARIAMENTE E CON MOTIVAZIONI ASSURDE DIMEZZA LO SCIOPERO RESTRINGENDOLO ALLA FASCIA 3-15 DEVE RAFFORZARE LE MOTIVAZIONI DELLA VERTENZA CONTRATTUALE
Imprese e Istituzioni sanno ufficialmente dello sciopero da settimane. La legge impone un iter burocratico di raffreddamento che allunga i tempi e dirada le giornate di calendario utili. Al netto di ciò tali soggetti possono convocare le parti sindacali in qualsiasi occasione, che non c’è mai stata. Il ministro si adduce a una convocazione surreale con preavviso di nemmeno 3 ore al Ministero (se avessero inventato il teletrasporto avremmo forse risolto in partenza i problemi del trasporto) e a sole 12 ore dallo sciopero lanciato nella sua organizzazione. Le aziende si presentano sicure di giocare in casa per la precettazione: fanno fallire l’incontro (nato per quello) e lamentano il pericolo per l’utenza (che tirano in ballo adesso e non quando la lasciano nelle vetture-forno o in ritardo ferme al segnale o alle mancate coincidenze o al caro-biglietti o alle soppressioni per mancanze di personale). Il ministro muscolare raccoglie l’alzata e schiaccia: la precettazione. Le motivazioni a supporto dell’ordinanza ministeriale sono citabili per l’esercizio di fantasia che tratteggiano. La “vicinanza alla franchigia estiva”, al contrario della dell’uso in precettazione, è proprio ciò che rende conforme lo sciopero alle loro regole. Se non piove, come ai tempi di un precedente governo, allora fa caldo e quindi come accettare uno sciopero Agitazione meteoropatica. E come dimenticare che sui treni ci salgono i viaggiatori e che le aziende, con talento predittivo, prevedono disagi? L’inaccettabile sciopero per scioperare e quindi, per tagliar corto, viene a cadere la caratteristica che evidentemente piace ai precettatori: lo sciopero dove nessuno sciopera! La Costituzione andrebbe letta tutta non a pagine alterne. I ferrovieri sanno che tutto questo gioco delle parti è sulla pelle loro e dei viaggiatori, usati di comodo quando servono da pretesto. I ferrovieri sanno che le aziende sono lontane dal voler risolvere i problemi del trasporto. Neanche il Ministero si pone come parte terza, essendosi schierato dalla parte dello statu quo. Scioperiamo con maggior convinzione dalle 3 alle 15 e agli appuntamenti che seguiranno. Per qualsiasi informazione e casi da norme tecniche siamo disponibili al recapito [email protected]
13 luglio 2023

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