Il 13 e 14 luglio in Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord scioperiamo per dare voce ai lavoratori!

Continuano le politiche di deregulation aziendali che colpiscono direttamente i lavoratori minando dalle fondamenta la quotidianità lavorativa ed ogni tipo di prospettiva futura. Al degrado normativo figlio di contratti basati sui concetti di flessibilità e mano libera alle aziende, si associano le difficoltà derivanti da pretese aziendali sempre più spregiudicate e turni insostenibili che scaricano in basso mancanze di personale croniche e strutturali. Le prevaricazioni, le forzature su diritti e sicurezza, l’abuso dello straordinario, il taglio degli impianti, l’attacco alla squadra di scorta e la forzatura sull’AS notturno, la difficile esigibilità di diritti sono la conseguenza diretta di una contrattazione ormai lontana dalla base, sigillata in un cortocircuito nel quale il lavoratore è attore non partecipante. E’ urgente prendere coscienza che l’unica via d’uscita è farsi sentire non più come entità delegante ma con il protagonismo delle assemblee autoconvocate che stanno già prendendo vita in molte località ed impianti, attraverso l’impegno collettivo per una piattaforma rivendicativa davvero dal basso come quella che sta raccogliendo migliaia di contributi al questionario predisposto da un gruppo di volenterosi lavoratori e come l’esperienza del 2016 ci porta in dote. Il sindacalismo di base è disposto a sostenere l’autorganizzazione dei lavoratori, per una rinnovata stagione di lotte, nella consapevolezza che 1) essi non deleghino ad altri la risoluzione dei loro problemi ma puntino a dare rappresentanza diretta delle loro istanze e 2) non si tratta di avere i tavoli per smussare qua e là giacché nei CCNL in essere ci sono le leve, neanche tutte applicate, della gestione insalubre del lavoro che abbiamo visto 3) quanto invece di avanzare una battaglia contrattuale di miglioramento delle condizioni di lavoro. Le aziende del resto già praticano quel livello contrattuale dalla loro parte, introducendo nel silenzio generale profonde e snaturanti riorganizzazioni del lavoro. 
QUESTO SCIOPERO DEVE
CERTIFICARE il rifiuto della monetizzazione (apparente) dei nostri diritti come anticamera per la loro cancellazione.
RAFFORZARE questi primi ed importantissimi movimenti di ribellione allo status quo, per traguardare obiettivi di unione, coordinamento e rivendicazione comune.
DARE un segno forte della volontà dei lavoratori di imporre le proprie esigenze senza i filtri della falsa rappresentatività dei soliti inutili tavoli.
ABBATTERE le divisioni all’interno della stessa azienda e fra lavoratori di aziende diverse create ad arte per dividere la base e renderla debole e sotto scacco.
PORTARE avanti un principio mai spento, ovvero che solo i lavoratori, attraverso i rapporti di forza, possono costruire nuove piattaforme rivendicative e non subire quelle datoriali come fanno da sempre i sindacati ai tavoli.

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