La strage è servita, 5 ferrovieri uccisi a Brandizzo

È quasi mezzanotte a Brandizzo, presso Chivasso, sulla linea convenzionale fra Torino e Milano, sta per scattare il 31 agosto; una fine estate che 5 ferrovieri non vedranno mai perché un treno sopraggiunge li travolge e li uccide mentre erano intenti a svolgere la manutenzione di un binario. Un’operazione ordinaria fatta tante altre volte, spesso con i treni che sfrecciano accanto, stavolta invece è divenuta tragedia e sangue. Eppure distante nella memoria corta del circo mediatico, non è certo la prima volta che accade ma anzi è solo l’ennesima mattanza di uno stillicidio che sui binari va avanti da tanti anni. In ferrovia si muore travolti dai rotabili mentre si fa manutenzione o pulizia della linea, mentre si manovra il materiale, fulminati dalla linea elettrica a 3000 V e in una miriade di altri incidenti, sacrifici ricorrenti sull’altare del profitto; dove la sicurezza è un concetto virtuale, esaltato nelle circolari e nelle scuole professionali ma poi giornalmente calpestato per facilitare procedure e circolazione.

Lo sappiamo bene noi che da anni lottiamo per la verità sulle stragi ferroviarie a partire da quella di Viareggio, che ci battiamo per la sicurezza degli scali e delle lavorazioni, contro il Vacma e l’agente solo in macchina, per la completezza della squadra di scorta e contro il capotreno solo nei convogli….

Fra i fiumi di parole astratte e le passerelle di circostanza una cosa nella strage di Brandizzo è certa: quel treno e quelle persone sullo stesso binario non dovevano starci!! Al netto degli aspetti penali e amministrativi, conta ben poco accertare che si tratti di errore nella comunicazione del cantiere o nella comprensione del punto o del momento di intervento. Non si può infatti affidare la vita e la morte delle persone alla cabala dell’errore, devono invece essere predisposte procedure che eliminano il rischio di stragi.

Il primo punto su cui intervenire è la necessaria abolizione del sistema degli appalti!! Oggi una moltitudine di ditte esterne operano nelle stazioni e lungo i binari; ciò rende un caos il flusso di comunicazioni con la rete ferroviaria. Un sistema di appalti, cooperative e scatole cinesi, che in nome del risparmio ha esternalizzato negli anni innumerevoli lavorazioni ferroviarie, compreso quelle delicate della manutenzione di materiali e linea; decine di migliaia di posizioni lavorative prima erano occupate da dipendenti FS, ora sostituiti con lavoratori a basso costo, meno remunerati e meno tutelati.

Un sistema improntato al massimo sfruttamento del lavoro agevolato dalle leggi nazionali e mai realmente contrastato dai sindacati firmatari di contratti e accordi che lo rispecchiano, per cui il teatrino struggevole di queste ore è per noi, che da sempre denunciamo queste carenze, abbastanza disgustoso.

Peraltro nonostante le decine di lavoratori morti sulle linee ferroviarie negli ultimi anni si continua a consentire, in molti casi, interruzioni di cantiere parziali e per i binari interessati, mentre rimangono attivi quelli attigui; è infatti frequente, soprattutto di notte sfrecciare lungo linea e vedersi operai della manutenzione poco distanti; troppo frequente perché ciò non diventi poi tragedia. Discorso similare per le modalità di disalimentazione della linea in caso di interventi sulla rete elettrica.

Abbiamo un contratto scaduto e un piano industriale evidentemente inadeguato, si parta da questi per inserire concretamente elementi di sicurezza reali e imprescindibili; a cominciare dalla necessita della interruzione totale della circolazione durante le operazioni di manutenzione sulla linea e soprattutto dalla eliminazione del sistema degli appalti e il reintegro in azienda FS delle lavorazioni esternalizzate

LOTTIAMO PER UN LAVORO SICURO E DIGNITOSO

01/09/2023

Redazione CUB RAIL

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