Sciopero equipaggi Regionale Toscana 15 maggio 2022: una mobilitazione giusta da essere correttamente inquadrata.

La stanchezza del personale di esercizio ferroviario è la spia di una gestione malata del personale. Diamo tutto il nostro assenso convinto alle vie di espressione in una mobilitazione che vuole rivendicare vita, tempo liberato e condizioni di lavoro senza stress. Da qui turni più umani e rispetto dei ritmi biologici. Per far questo ci vogliono assunzioni che alleggeriscano le gravi carenze e un rapporto gestionale non solo corretto (sembra superfluo) ma perfino attento alle richieste di miglioramento.
A ben osservare ciò accade in ogni divisione, non solo regionale e non solo toscana, non solo negli equipaggi e non solo in Trenitalia. Questo non impedisce certo che gli equipaggi della Toscana comincino la battaglia. Ci induce tuttavia a cercare di avere più forza in un completamento del soggetto rivendicativo, cercando contatti con altri territori e settori. (Trenord sciopera il giorno dopo, il Trentino Alto Adige un mese dopo, dieci giorni prima Mercitalia …). Inoltre, a ben vedere, quanta della sofferenza lavorativa è da imputare alla sola gestione locale e quanto invece non sia contenuta in tutte le leve che il CCNL e la normativa consentono alle aziende di fare? I carichi di lavoro e i nastri dei turni sono fissati ben a monte della sola Toscana, cosicché non troveranno che parziale soluzione in un ambito regionale. A risalire, da CCNL e normativa, fino alle leggi entro le quali trovano applicazione le discipline sanzionatorie, la precarietà in ingresso, il lavoro in solitudine, il costo dello straordinario, la definizione di lavoro notturno, il riposo minimo, il massimo giornaliero, la tutela dal licenziamento illegittimo, l’accesso alla pensione, le esternalizzazioni, etc.
Secondo noi la pratica di questo tipo di rivendicazioni non può che rivestirsi di un significato normativo e quindi almeno contrattuale. Diamo respiro allo sciopero del 15 con una valenza contrattuale di innesco nazionale. Non saranno risolte le questioni da un allargamento momentaneo di alcuni allacciamenti o da una convenzione logisticamente migliore per la consumazione del pasto. Quale mandato quindi ci aspettiamo possa essere raccolto dall’espressione di questo sciopero? Una nuova trattativa turni da parte delle rappresentanze regionali? Le stesse i cui nazionali hanno appena firmato un rinnovo contrattuale che non ha consultato la generalità dei lavoratori e che non mette mano ai termini contrattuali che fanno orario e condizioni di lavoro?
Auspichiamo un’autorganizzazione da parte dei lavoratori, che non si faccia scippare la rivendicazione di fondo, che non si faccia incanalare, che invece cerchi contatti e produca legami, che riesca a pensare ad alternative possibili, ad un modo diverso di lavorare in ferrovia anziché a minestre riscaldate che mandano avanti la baracca, di rinvio in rinvio, di stratagemma in stratagemma.

11 maggio 2022, ferrovieri cubtrasporti toscana

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