SCIOPERO: COMUNICATO CUB TRASPORTI FINE SCIOPERO TRENORD 06.07.18

Mentre negli altissimi grattacieli della politica, i vertici di Trenitalia e
Regione Lombardia trattano 
da diversi mesi per il futuro del trasporto
ferroviario del più grande bacino ferroviario italiano, i lavoratori
hanno dato vita ad uno sciopero contro la situazione aziendale ogni
giorno sempre più insostenibile. 
Non sono bastate, a nove anni
dall’annuncio della nuova società di trasporto ferroviario lombardo, le

migliaia di ore di contrattazioni e le decine di accordi a dare un assetto
aziendale stabile e efficace. 
Fiumi di denaro pubblico sprecato,
compressione e taglio dei diritti dei lavoratori, pesantissima 
inadeguatezza
del servizio ferroviario: chi pagherà ora i costi di questo naufragio?

Le decine di soppressioni quotidiane causate dalla quasi totale incapacità
organizzativa messa in 
campo dai manager aziendali e dagli amministratori
politici, non sono solo il risultato di una gestione 
affidata al clientelismo,
allo sfarzo inconcludente e farcito di propaganda mirabolante, ma sono

soprattutto quello che le privatizzazioni portano come dote, nella loro forma
subdola di dismissioni 
controllate.

La Cub-Trasporti nel difendere i diritti e le condizioni di lavoro di chi sta subendo
attacchi di ogni 
tipo, dalle intimidazioni alle minacce di licenziamento è anche al
fianco delle centinaia di migliaia di 
viaggiatori che si vedono privati della minima
qualità di un servizio irrinunciabile e primario. Proprio per 
questo è necessario
che si apra la discussione sulle reali conseguenze degli spacchettamenti e delle

privatizzazioni e della necessità di invertire il trend in atto, totalmente pagato da
lavoratori e utenti dei 
servizi pubblici. Ancora una volta denunciamo azioni atte a
comprimere il diritto di sciopero: da parte 
dell’azienda attraverso il fraudolento utilizzo
di personale oltre l’orario di lavoro e dei Capi deposito in 
servizio ai treni, da parte della
commissione di garanzia attraverso forzature alle norme in vigore.

Le solite menzogne sui dati dello sciopero, prassi della comunicazione aziendale, sono
smentite 
nei fatti della reale partecipazione che ha visto diverse direttrici decisamente in
difficoltà anche dopo il 
termine dell’agitazione. La reale adesione allo sciopero tra
personale viaggiante, impianti fissi, officine 
e biglietterie, indica che la partecipazione
è un chiaro segnale dello stato d’insofferenza e della necessità 
di ridare priorità ai diritti,
sicurezza e occupazione. 
Nel difendere i diritti conquistati con anni di generose lotte,
si difendono non solo le condizioni lavorative 
degli addetti, ma il futuro occupazionale
in settore strategico per l’intera società.


 

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