DOCUMENTI: RINNOVO CCNL FS, IL CONTRATTO DEI FERROVIERI FIRMATO DAI…DISTACCATI?
Dopo 3 anni dalla scadenza di un CCNL che ha sacrificato i lavoratori di Mercitalia, aggiungendoli a quelli di Trenord nel calderone delle privatizzazioni, apprendiamo (dal comunicato del 15 gennaio 2021, delle OOSS già firmatarie di contratto) della ripresa dei tavoli di trattativa per il rinnovo del CCNL. Nel comunicato si parla di contentini economici e timide richieste; di FATTO si prepara la solita minestra riscaldata da prendere o lasciare, senza il minimo coinvolgimento dei lavoratori. Un film già visto negli ultimi vent’anni in cui, in cambio di pochispiccioli, abbiamo visto aumentare l’orario di lavoro settimanale (da 36 a 38 ore), aumentare i RFR per il personale mobile e gli intervalli minimi tra turno e turno, aumentare la prestazione massima giornaliera da 8 a 10 ore (11 ore a Mercitalia Rail!), appesantire i dispositivi sanzionatori e repressivi. Con l’aggiunta di welfare aziendale e fondi pensione, pericolosi specchietti per le allodole, utili solo alle OOSS firmatarie. Aggiungiamo che le nuove regole per le elezioni RSU hanno tagliato fuori dai giochi le sigle che non hanno accettato di rinunciare al pieno diritto di sciopero, come la Cub Trasporti. È il momento di dire basta, di pretendere un CCNL che recuperi i diritti persi negli ultimi anni, che aumenti sicurezza del lavoro e sul lavoro, che favorisca un congruo numero di assunzioni (superando l’abuso di straordinario) e parallelamente un adeguato miglioramento salariale, partendo dalla riduzione dell’orario lavorativo massimo settimanale a 36 ore a parità di stipendio. Occorre creare una cultura sindacale dal basso, che permetta di migliorare non solo le condizioni di lavoro ma anche l’organizzazione del lavoro, direttamente collegata alla sicurezza d’esercizio. Organizzeremo, favoriremo e supporteremo nei prossimi mesi le assemblee aperte dei lavoratori per discutere dal basso una piattaforma rivendicativa per cui lottare insieme! Krumiri e falsi alfieri dei lavoratori non sono invitati. Perché serve molto di più che tenere aggiornati i ferrovieri sull’andamento della trattativa contrattuale. Serve fare sindacato, quello vero, e non quello praticato nelle stanze dei bottoni.
Febbraio 2021
Cub Trasporti