DOCUMENTI CUB TRASPORTI: TAV, LA GIRAVOLTA DI LANDINI

LA GIRAVOLTAV DEL NEO SEGRETARIO CGIL
Landini da segretario FIOM, marzo 2012: “È vero che il sindacato nel suo congresso ha aperto al Tav, ma è altrettanto vero che la Fiom ha un punto di vista diverso. Abbiamo ribadito il nostro No alla Torino-Lione e alle grandi opere”. Landini da neo segretario CGIL, 25 gennaio 2019: “La posizione della Cgil dice in modo molto esplicito che è un errore aver bloccato tutte le grandi opere e tutti i cantieri così come è stato fatto. Quindi noi diciamo che deve esserci uno sblocco dei cantieri”. Evidentemente tutto s’aggiusta, si riequilibra, si normalizza. Fra le tante tattiche politiche, uniche ormai a dare visibilità al sindacalismo confederale, il gioco delle tre carte all’interno della CGIL è indubbiamente il più prolifico. Da anni lo scorrere dei provvedimenti neoliberisti partoriti senza sosta dai vari governi, che continuano a schiacciare diritti e salari,
sono tema di mobilitazione verbale dei vertici sindacali confederali davanti alle platee dei congressi di casa o alle telecamere amiche per poi puntualmente scemare nell’immobilismo più assoluto che agevola la scure padronale. Su altri temi qualificanti di una visione d’insieme, pensiamo aTAV, TAP e Trivelle, è invece palese la ferma accettazione di un sistema di sfruttamento del territorio e di drenaggio di risorse pubbliche. Per queste ragioni chi si è stupito del dietrofront del neo segretario Landini, da fermo oppositore movimentista del TAV a protagonista del solito racconto paternalista sulle meraviglie progressiste di questa ed altre inutili opere, trascura una lunga tradizione di comunanza nello spirito e nelle prospettive con la grande imprenditoria predatoria. Del resto anche l’attuale governo, sul Tav tentenna, vittima o complice d’interessi padronali che spingono quelli collettivi in pastoie dove tutto è monetizzato, nonostante le promesse elettorali. La riprova che tutto cambia perché nulla cambi l’ha plasticamente data il vice segretario Cgil neo eletto Colla che, in ansia da prestazione, non esita a ridisegnare la geopolitica europea:“Sostenere il blocco di una grande arteria ferroviaria come la Tav, che taglia trasversalmente l’Europa da Lisbona a Kiev,significa rinunciare per sempre allo sviluppo commerciale e turistico per l’Italia in questo importante progetto infrastrutturale”. Qualcuno lo avvisi che da molti anni il corridoio Lisbona-Kiev non esiste, rimanendo in piedi sulla carta un Madrid-Budapest. Le giravolte del potere siano monito per chi aveva sperato in una svolta “a sinistra” del più grande sindacato italiano. La deriva concertativa, l’occupazione dei tavoli di trattativa come mezzo di gestione aziendale, la tutela della struttura e degli interessi industriali, hanno ormai segnato in maniera irreversibile il sindacalismo confederale. Una catena d’affetti che Landini dimostra di non voler spezzare consacrando dallo scranno più alto quello che avversava. Come CUB Trasporti continueremo a sostenere la battaglia NoTav, contro gli sprechi e le grandi speculazioni dannose per cittadini e territorio.

FERROVIERI CUB TRASPORTI – CUBRAIL. CUB TRASPORTI – CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE
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