DOCUMENTI: CGIL, CISL, UIL LOMBARDIA: IL PADRONE CHIAMA E IL MAGGIORDOMO RISPONDE
A ridosso di uno sciopero generale che coinvolge migliaia di lavoratori di ogni settore lavorativo, i cosiddetti sindacati confederali (FILTCGIL, FITCISL e UILTrasporti segreterie Milano e Lombardia) emanano un comunicato che definire delirante è poco. Neanche il più miserabile politico di basso profilo riuscirebbe ad architettare uno sciacallaggio del genere accusando i sindacati di base di utilizzare l’arma dello sciopero in modo disinvolto (?) a danno dei lavoratori che utilizzano i mezzi pubblici ATM. La notizia sensazionale è che si schierano dalla parte dei lavoratori (a pro loro ovviamente) ma, come sempre, bastano poche righe per capire che la loro è solo una difesa incostituzionale del potere che negli anni si sono creati nel ruolo di collaborazionisti. Le motivazioni elencate hanno la stessa consistenza di un soffio di vento. Dobbiamo ricordare, giusto per rimanere in zona, che i lavoratori/cittadini utilizzano allo stesso modo i servizi Trenord? Proprio la stessa Trenord che loro hanno contribuito, con ogni tipo di accordo, a sbattere ormai da anni in prima pagina per i disservizi da terzo mondo e livelli di sicurezza imbarazzanti. Dobbiamo ricordargli che i lavoratori che loro nominano sono gli stessi che si son visti scippare l’articolo 18 mentre aspettano ancora che “i confederali” muovano un dito? Dobbiamo rammentare i tanti “patti” (o “cabine di regia”) stipulati con governi di ogni risma e colore che hanno portato precarietà, contratti da fame e condizioni di lavoro da anni 50? Dobbiamo parlare del loro amore per i Capitani Coraggiosi che hanno ridotto in cenere Alitalia, spolpandola fino all’osso? Oppure dobbiamo parlare del loro incondizionato appoggio alle privatizzazioni dei settori (nonultimo proprio quello di ATM) e alle grandi opere fonte di inesauribile profitto per i cementificatori? Dobbiamo accennare al fatto che contro la riforma delle pensioni del 2012, con cui si risparmieranno, a danno dei redditi dei lavoratori dipendenti più di 80 miliardi di euro, hanno messo in pratica solo uno sciopero territoriale in alcune provincie, ed una manifestazione nazionale di sabato giusto l’anno scorso dopo sei anni? L’elenco sarebbe lunghissimo è coinvolge praticamente ogni settore lavorativo che infatti, in occasione degli scioperi generali dei sindacati di base, mai fanno mancare la loro adesione. Cosa dire poi del tristissimo discorso sulla rappresentanza sindacale? E’ da anni il loro cavallo di battaglia, vogliono questa legge per rimanere gli unici a muovere le fila e rafforzare ancora di più il consociativismo con le aziende per garantirsi fiumi di assenze giustificate, distacchi sindacali (decennali con pensioni d’oro) e promozioni. Siccome è tutta roba a noi sconosciuta li invitiamo a fornire ai loro amati lavoratori i dati nazionali di queste “agibilità”. Non lo faranno mai state tranquilli. Ma la risposta migliore a quelle farneticazioni l’hanno data i lavoratori in sciopero nella giornata di oggi, col fermo dei trasporti e delle attività lavorative: la rappresentanza delle istanze attraverso lo sciopero e lo sciopero come possesso di chi partecipa, un diritto ancora costituzionalemnte in capo a ciascun lavoratore e non scippabile da alcuna sigla. Quindi, riassumendo, secondo CGIL, CISL e UIL -che firmano i contratti nazionali e trattano con i governi- il problema principale del mondo del lavoro sono i sindacati di base ed i loro scioperi mentre tutto il resto va alla perfezione come ben sappiamo. In pratica loro contribuiscono attivamente al paradiso che è il mondo del lavoro in Italia e noi cattivi cerchiamo di rovinare tutto. Poverini!
segue il testo del comunicato CGIL, CISL,UIL
FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti Segreterie Regionali Milano e Lombardia
Comunicato Stampa
Tutelare il diritto di sciopero da chiunque lo voglia erodere
E’ stato programmato per domani, 25 ottobre, uno sciopero del sindacalismo di base che interesserà ATM e tutto il comparto dei trasporti. Sappiamo bene come ogni sciopero dei servizi di trasporto provochi disagio ad altri lavoratori che quotidianamente sono costretti a recarsi sul posto di lavoro utilizzando i mezzi pubblici, ragion per
cui FILT‐CGIL FIT‐CISL UIL‐Trasporti Milano e Lombardia ricorrono a questo strumento con attenzione, per motivazioni chiare e non “buone per tutte le stagioni”, consapevoli come spesso sia sufficiente “l’effetto annuncio” per creare forti disagi alle persone. I numeri lo indicano chiaramente. Nell’ambito ATM, FILT‐CGIL FIT‐CISL UIL‐Trasporti Milano e Lombardia hanno effettuato meno scioperi negli ultimi dieci anni di quanti altre Organizzazioni, decisamente meno rappresentative, ne abbiano proclamati negli ultimi dieci mesi. E’ altresì evidente come su questioni concrete che attengono alle condizioni dei lavoratori ed alla tenuta occupazionale, non facciamo sconti, lo abbiamo dimostrato ampiamente in passato. Per fare un paio di esempi: nel 2017 abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero per salvaguardare il perimetro operativo, e quindi occupazionale, di attività ATM nell’ambito del bando di gara, così come, più di recente, abbiamo scioperato per il pericolo, concreto, del taglio di finanziamenti pubblici al TPL, che avrebbe impattato su lavoratori e cittadini. Ebbene, entrambi questi problemi sono stati risolti anche per effetto diretto delle nostre mobilitazioni. La più che legittima percezione dei cittadini milanesi e dei pendolari è invece che il TPL, tutti i venerdì, sia in sciopero. Proprio per questa ragione CGIL CISL e UIL, che sono concretamente impegnate nell’attuazione dell’Accordo Interconfederale sulla Rappresentanza Sindacale, chiedono da tempo una modifica della normativa sul diritto allo sciopero nei servizi pubblici essenziali (L. 146/91) che oramai fatica a tutelare tutti i soggetti coinvolti, chiedendo di inserire principi che possano raccordare il diritto costituzionale allo sciopero con il reale consenso che un sindacato (qualunque sindacato) abbia in un’azienda, con il risultato di ridurre il numero di astensioni. Fino ad oggi questa proposta è rimasta inascoltata e ci si è invece voluti orientare ad un inasprimento tout court del diritto dell’esercizio di sciopero, che tradisce lo spirito della legge 146 (cioè “contemperare il diritto di sciopero a quello della mobilità”). FILT‐CGIL FIT‐CISL UIL‐Trasporti di Milano e Lombardia chiedono un deciso passo in avanti su questo tema, allo scopo di salvaguardare il diritto costituzionalmente stabilito allo sciopero per chi lo esercita in maniera seria e responsabile, fuori da ogni strumentalizzazione.
Milano, 24 ottobre 2019