Comunicato Stampa Cub Trasporti: Viareggio, rischiato incidente 3 febbraio 2023…avevamo avvisato!!

Siamo sgomenti nell’apprendere che ancora una volta si è rischiato un disastro ferroviario alle porte di Viareggio, ancora una volta per un convoglio carico di Gpl. L’inconveniente tecnico che il 3 febbraio, per colpa di un malfunzionamento del sistema frenante, come appreso anche dagli organi di stampa, ha costretto un convoglio merci a fermarsi per il surriscaldamento dei freni, poteva trasformarsi in un nuovo disastro come quello che nel 2009 proprio a Viareggio causò 32 morti; un rischio che avevamo annunciato! Infatti come sindacato Cub Trasporti, già parte ci vile nel processo per la strage ferroviaria di Viareggio, abbiamo un anno fa denunciato la pericolosità del sistema frenante dei carri merci, segnalando una serie di episodi accaduti sia in Italia che all’estero.
A tal proposito, come Cub-Trasporti, abbiamo infatti inviato un primo esposto in data 31/01/2022 alla Commissione Europea, l’Agenzia europea per la sicurezza delle ferrovie, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ANSFISA, Dipartimento Protezione Civile, Dipartimento dei Vigili del Fuoco e Ispettorato Nazionale del Lavoro. Nessuna risposta è arrivata a questa denuncia, come nessuna riposta è arrivata al sollecito inviato in data 13/06/2022.
In particolare abbiamo segnalato che la sostituzione delle suole in ghisa nei carri merci (ritenute troppo rumorose) con le suole in materiale composito denominate “LL”, meno efficaci, ha prodotto dal 2019 al 2023 più di 40 casi di inconvenienti di esercizio, che hanno dato luogo al bloccaggio dei freni, a surriscaldamenti, fiamme e deragliamenti.
L’episodio di Viareggio ripercorre quello occorso a Sarzana nel 2021 (stesso carico di Gpl); infatti sebbene le modalità con cui sono stati fermati i due treni siano diverse, all’origine di queste mancate tragedie vi è la medesima inefficienza delle suole LL dei freni.
Peraltro il convoglio del 3 Febbraio, prima di essere fermato a Viareggio per l’alta temperatura dei freni, rilevata da appositi dispositivi lungo la linea, aveva già percorso quasi 5 chilometri con i freni bloccati, rischiando di deragliare (come già accaduto nel caso avvenuto tra Chiusi e Panicale, in provincia di Siena, il 17 maggio del 2020).
Oggi le notizie lette sui giornali, seppure confermano la giustezza delle nostre tesi, ci lasciano con un profondo amaro in bocca, per i rischi che lavoratori e utenti continuano a correre; amaro in bocca perché il nostro impegno per la sicurezza del trasporto ferroviario viene regolarmente bistrattato da azienda e istituzioni.
Di fatto, già nel processo sulla strage ferroviaria di Viareggio, nonostante siano state ritenute valide tutte le nostre tesi siamo stati costretti a rifondere diverse migliaia di euro di spese giudiziali.
Continueremo comunque a presidiare la sicurezza delle lavorazioni ferroviarie anche in solidarietà delle famiglie delle vittime della strage ferroviari di Viareggio e del comitato “Il mondo che vorrei”, che stanno giustamente sta protestando per questo nuovo episodio.
Per quanto accaduto il 3 febbraio, vigileremo perché non si addossi la responsabilità ai lavoratori coinvolti e perché invece emergano le responsabilità gestionali, organizzative e politiche, di chi da più di un anno ha scelto di ignorare le nostre denunce.

07-02-2023
Per i ferrovieri CUB Trasporti
Alessandro Pellegatta

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