Comunicato stampa Cub Trasporti sulle dichiarazioni rilasciate dal direttore di ANSFISA al quotidiano La Nazione

SCARICA IL COMUNICATO

Roma 07/07/2022 Relativamente alle dichiarazioni rilasciate dal Direttore di ANSFISA Domenico De Bartolomeo sul quotidiano La Nazione del 6 luglio scorso, l’Organizzazione Sindacale CUB Trasporti intende precisare che -senza ombra di dubbio- la sicurezza d’esercizio ferroviaria non è migliorata ma, diversamente, necessita di urgenti provvedimenti. I mancati disastri come quello di Sarzana dello scorso 22 ottobre (fiamme sviluppate sotto una cisterna di GPL), lo svio della Frecciarossa di Roma del 7 giugno scorso sono solo alcuni dei più recenti casi di insicurezza che, unitamente alle morti dei ferrovieri sul lavoro, ai casi di incidenti meno noti e del recente passato, non possono condurre ad asserzioni ottimistiche come quelle enunciate dal Direttore De Bartolomeo. È inoltre molto pericoloso affermare che non esiste il rischio zero sui carri merci. Nel bagaglio retorico che abbiamo conosciuto negli anni, le premesse come quelle dell’inesistenza del rischio zero servono solo per accontentarsi di quello che si può fare nella compatibilità col budget, ovvero subordinare al risultato di impresa la variabile sicurezza, con il conflitto di interesse palese che ne consegue. La nostra esperienza ci porta infatti a concludere che l’attuale sistema di politica e monitoraggio condotto da ANSFISA e da DIGIFEMA si limita solo a raccomandare migliorie per le imprese ferroviarie ed il gestore dell’infrastruttura, demandando infine a queste ultime l’elemento decisionale su come attuare le raccomandazioni ricevute. Perfino i controlli sono rinviati alle imprese. La pericolosità insita, ad esempio, nell’attuale sistema frenante dei treni merci, che ha rischiato di provocare a Sarzana una seconda Viareggio, ben rappresenta questa modalità di gestione dell’esercizio ferroviario, in quanto l’unica iniziativa intrapresa ad oggi, con l’ispirazione della stessa Agenzia Europea, è stata quella di puntare -durante la marcia dei treni merci- sulla percettibilità fatta ad orecchio e sensibilità del personale di macchina ovvero, se poi succede qualcosa, aver individuato già il macchinista come capro espiatorio di possibili disastri (non a caso ANSFISA riporta nell’articolo il fattore umano e l’analisi degli errori, con una visione capovolta delle prassi in sicurezza tese a circoscrivere il più possibile l’errore umano). Come Organizzazione Sindacale abbiamo presentato il 31 gennaio 2022 un esposto nazionale ed europeo per ovviare agli inconvenienti derivati dai nuovi ceppi frenanti dei treni merci ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta in merito. Nello stesso tempo abbiamo formalmente inoltrato all’Agenzia Europea corposi emendamenti alle STI (Specifiche Tecniche di Interoperabilità) su numerosi elementi chiave della sicurezza ferroviaria proprio per arginare una pericolosissima deregulation. Decisamente disarmante, infine, apprendere che siamo ancora in fase di sperimentazioni e approfondimenti sul dispositivo anti-svio che, considerata la sua semplicità meccanica ed i suoi bassi costi, potrebbe evitare incidenti come quelli di Viareggio o Pioltello. In sintesi è possibile desumere che la stigmatizzazione del numero di incidenti, dei potenziali rischi odierni e delle morti in ferrovia, accostata poi a affermazioni quali “incidenti in diminuzione e numeri relativamente piccoli”, sia emblematica di una mancata autocritica di sistema e che tutto è “sotto controllo”. Come Organizzazione Sindacale CUB Trasporti sappiamo che non è così e pertanto continueremo la nostra battaglia sulla sicurezza ferroviaria al fianco dei familiari della Strage di Viareggio e dei lavoratori.
 

CUB TRASPORTI
Antonio Amoroso

 

 

You may also like...