Rinnovo CCNL AF 2022: un altro bidone per i ferrovieri!

Filt CGIL, UILtrasporti, Fit Cisl, Orsa, Fast, UGL hanno firmato il 22 Marzo 2022, un nuovo CCNL ponte, per le attività ferroviarie, che a loro avviso lascia inalterata la normativa a fronte dei recuperi salariali per gli anni di vacanza contrattuale. In realtà tal signori si sono ancora una volta preoccupati di tutelare le strutture sindacali ed i vantaggi della concertazione tra distacchi, assenze giustificate, carriere, sedi,  gestione di welfare e fondi pensione rifilando invece l’ennesimo bidone ai lavoratori; il tutto dopo 20 anni di contrattazioni al ribasso, che hanno schiacciato le tutele per la categoria, aumentando a dismisura la produttività.

Gli ultimi rinnovi contrattuali hanno sancito la destrutturazione delle Ferrovie dello Stato e dei diritti dei lavoratori, infatti i peggioramenti normativi riferiti all’esercizio sono stati evidenti: 10 ore giornaliere per il personale dei treni, riduzione dei riposi, aumento delle ore lavorative settimanali e delle flessibilità normative, aumento dei riposi fuori residenza, turni sempre più saturi, applicazione del Jobs Act per i nuovi assunti, recrudescenza della normativa sanzionatoria. Di pari passo è proseguita l’emorragia di posti di lavoro dovuta al taglio agli organici, al ricorso strutturale al lavoro straordinario, alla chiusura di impianti territoriali, alle esternalizzazioni delle lavorazioni al massimo ribasso, al sistema degli appalti e delle cooperative.

Anche i millantati aumenti salariali sono fumo negli occhi e non coprono neanche l’inflazione (complice anche la abolizione della scala mobile di cui le OS confederali sono responsabili) che è destinata ad aumentare nello sciagurato contesto di guerra.

Peraltro le carenze di organico pesano direttamente anche sulla sicurezza, come abbiamo più volte evidenziato a partire dal processo per la strage ferroviaria di Viareggio, dove siamo impegnati come parte civile e oggi sanzionati a rifondere alla azienda 40 mila euro di spese processuali. Persino nella pandemia Covid i problemi produttivi sono stati scaricati sui lavoratori, esposti al rischio di contagio, senza riduzioni/modifiche dei turni e con protocolli di protezione tardivi.

Alle fregature aggiungiamo quella del welfare aziendale, che già assorbe il premio risultato, ormai considerato parte della contrattazione economica, che limita la libertà di disporre di una quota di stipendio e sottrae importanti risorse al sistema sanitario nazionale. Infine citiamo la drammatica situazione pensionistica dei ferrovieri, che con la legge Fornero hanno visto alzarsi l’asticella della pensione per il personale mobile di ben nove anni (oltre l’aspettativa di vita media della categoria).

Come Cub Trasporti consideriamo totalmente inadeguato il CCNL firmato il 22 Marzo

I rinnovi contrattuali dovrebbero trattare le problematiche del lavoro e la questione salariale, invece impera la totale mancanza di una qualsiasi piattaforma rivendicativa e l’indifferenza verso i problemi quotidiani dei lavoratori da parte dei sindacati firmatari. La loro rappresentanza si esaurisce nel comunicare asetticamente la firma, elemosinare voti per un posticino nelle Rsu e nel fare opera di convincimento per foraggiare i propri interessi e le poltrone nei fondi pensione.

Come ferrovieri Cub continueremo a lottare per maggiore sicurezza, per la cancellazione dello scippo Fornero sulle nostre pensioni, per ritmi di lavoro più umani e dignitosi, per assunzioni corpose e difesa dei presidi territoriali, per lo stop alle privatizzazioni, per il recupero salariale totale dell’inflazione, per la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore.

Inoltre, nei probabili imminenti rinnovi Rsu\Rls, NON intendiamo cedere al ricatto del Testo Unico sulla Rappresentanza, che scippa ai lavoratori il diritto alla rappresentatività e limita il diritto di sciopero, già pesantemente vincolato dalla legge 146/90. Restiamo sempre più convinti che l’organizzazione dei lavoratori dal basso sia l’unica via efficace, come dimostrano le ultime vertenze che abbiamo portato avanti sulla sicurezza e l’esperienza del Coordinamento Macchinisti Cargo.

Lottando uniti superando il concetto di delega, fuori dal contesto blindato dei sindacati firmatari, possiamo liberarci del trasformismo concertativo e pretendere finalmente il contratto dignitoso che meritiamo.

Marzo 2022

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