DOCUMENTI: PROSEGUE SENZA TREGUA LA CATENA DI INCIDENTI MORTALI SUI CANTIERI DI RFI

Stanotte nel Nodo di Verona è rimasto ucciso sul lavoro un tecnico della manutenzione infrastrutture, investito da un locomotore di una impresa privata mentre era impegnato in attività di rinnovo della linea di trazione elettrica. Si tratta di Claudio Bighignoli, responsabile di una Unità Manutentiva Trazione Elettrica (T.E.) della Direzione Territoriale Produzione Verona. E’ il dodicesimo lavoratore che resta ucciso nei cantieri di RFI dalla fine del 2018; una tremenda serie che non accenna a esaurirsi e che anzi mostra tendenze d’incremento. Al di là delle specifiche cause di questo ennesimo incidente mortale, su cui speriamo si faccia rapida e esaustiva chiarezza, va evidenziato il contesto operativo in cui si verificano tali gravissimi e ripetuti casi; un contesto che si genera dall’evidente crisi organizzativa del settore manutenzione di RFI, dalle croniche, gravissime,  carenze di personale e di adeguate figure professionali, dal progressivo aumento dei carichi di lavoro notturno in deroga al CCNL, dalla frenetica rincorsa alle esigenze produttive dell’impresa privata, a cui viene ormai conferito oltre il 90% delle attività di manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria, e i cui lavoratori  pagano il prezzo più alto in termini di morti sul lavoro. Come organizzazioni sindacali di base, insieme ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori più impegnati sul campo, denunciamo da tempo il generale degrado delle condizioni di lavoro nel settore, registrando purtroppo la più totale indifferenza della politica e della dirigenza societaria sempre più attente alla quadratura dei bilanci finanziari che ai nostri ripetuti avvertimenti e denunce sulla mancanza di sicurezza nelle attività cantieristiche di RFI, e su quella stessa della circolazione ferroviaria. Alla luce dell’ennesima tragedia ribadiamo l’urgenza di mettere fortemente in discussione le politiche organizzative della manutenzione infrastrutture di RFI, e a fronte del disinteresse della dirigenza societaria rivendichiamo la centralità del nostro ruolo sindacale per garantire l’effettività delle tutele sulla sicurezza di tutte/i le lavoratrici e i lavoratori delle ferrovie, tutele che sempre più vengono ridotte a mera formalità nelle dinamiche sindacali, e che subiscono pesantemente la prevalenza di obiettivi produttivi, soprattutto dell’impresa privata. Nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai nostri compagni di lavoro coinvolti e ai familiari di Claudio, rimasto ucciso nell’incidente di stanotte, confermiamo il nostro impegno di denuncia e mobilitazione in tutte le appropriate sedi, verso le gravi carenze di sicurezza nel contesto operativo di RFI e le sue ripercussioni sulla sicurezza del servizio ferroviario nella sua complessità.

CAT, CUB TRASPORTI, USB, SGB, COBAS
18 giugno 2020

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